ROMA – Meta sta per ‘Medical Education Transform Action’ ed è il metodo che ha come obiettivo la trasformazione psico-fisica totale del paziente attraverso una serie di azioni terapeutiche che agiscono tanto sulla mente quanto sul corpo e che combinano analisi clinica, corretta alimentazione, attività fisica e supporto psicologico durante tutta la fase del dimagrimento. La trasformazione della cantante Noemi è solo un esempio, il più eccellente, di ciò che il metodo promette di fare. L’agenzia di stampa Dire ha parlato con l’ideatrice, la dietista e nutrizionista Monica Germani, per capire i pilastri su cui si basa il protocollo Meta e perché è così importante che il paziente sia valutato e sostenuto da una equipe di esperti.
Meta Experience non è solo un protocollo mirato alla perdita di peso ma un vero e proprio metodo volto a ‘trasformarsi’ per ritrovare se stessi. Un vero e proprio stile di vita da seguire. Ci racconta in cosa consiste? Quali sono i pilastri su cui si fonda?”Partiamo dal presupposto che il peso e la forma fisica sono una conseguenza di atteggiamenti, stili di vita e approccio a se stessi. Nel momento in cui andiamo ad affrontare l’eccesso di peso non consideriamo solo la parte clinica, che è fondamentale, ma guardiamo anche la modalità con cui il nostro paziente si approccia alla vita. Dopo un inquadramento clinico il paziente può essere inviato a una visita specialistica con il medico internista o con l’endocrinologo. Vengono poi prescritte le analisi ematiche fondamentali per l’elaborazione della dieta. Elaborato il primo protocollo alimentare, segue l’analisi dello stile di vita. Successivamente forniamo un supporto psicologico o meglio una psicoterapia cognitiva comportamentale atta a aiutare il paziente nel percorso di raggiungimento verso il peso. Il cambiamento interiore è propedeutico all’accettazione del proprio corpo, ad acquisire una corretta modalità con cui ci si nutre e per eliminare tutto ciò che è nocivo. A questo punto non si tratta di una dieta esclusiva ma il soggetto mangia tutto. Tutto questo è accompagnato dall’attività fisica, infatti consigliamo di muoversi almeno 15 minuti. Un ulteriore pilastro del metodo Meta è il test del Dna, effettuato a distanza di un mese dall’inizio del percorso che ci consente una ‘rx’ metabolica del paziente, da non confondere con le intolleranze alimentari, e che serve per capire come il nostro corpo risponde agli stimoli esterni incluso il cibo”.
Il paziente è coadiuvato nel percorso anche da un team di professionisti che fanno parte della sua squadra. Quanto è importante per un paziente, fortemente in sovrappeso od obeso, essere sostenuto a 360 gradi da vari esperti? Il percorso verso il raggiungimento del ‘peso forma’ e l’acquisizione di un corretto stile di vita è lungo e a volte doloroso… “Il team è fondamentale poiché senza questa serie di figure si può rischiare di tralasciare alcuni aspetti importanti. Il paziente va valutato globalmente, il corpo umano non è una conta calorica. È riduttivo pensare alla dieta come una questione di alimento sì o alimento no. Nessuno vuole essere in sovrappeso e non è vero che per dimagrire basta solo mangiare di meno. La questione è molto più complessa di così. Il paziente perciò va accompagnato in un cambiamento radicale pur rispettando la ‘natura’ del paziente stesso. A volte il percorso può essere lungo o a volte invece è più breve perché ci si rende conto che ci sono ‘pesi’ maggiormente rispettosi della struttura fisica del soggetto, relativo anche all’indice di massa magra e grassa rispetto a quello che si era immaginato. Nel paziente con obesità il supporto psicologico è fondamentale. In molti casi si mangia più per riempire un vuoto che per fame perciò è sempre bene distinguere i due tipi di fame, quella ipotalamica e quella gastrica. Molto spesso i miei pazienti mi chiedono anche di curare l’aspetto più estetico, non sono contraria ma deve avvenire in uno step successivo e meglio alla fine del percorso. Si può pensare a un rimodellamento, ma non è la priorità. Deve esserci prima una piena accettazione di sé da parte del paziente. In caso contrario è inutile pensare all’estetica”. Nei periodi di chiusure e lockdown che hanno costellato quest’anno e mezzo di pandemia molti pazienti con disturbi dell’alimentazione hanno sentito maggiormente il problema dello stare a casa, troppe tentazioni e difficoltà ad aderire al protocollo alimentare. In base alla sua esperienza quali sono stati i sentimenti dominanti nei suoi pazienti e soprattutto come è riuscita a stare accanto a loro? Ha attivato dei teleconsulti? “Durante le chiusure i pazienti, che ho anche seguito da remoto, li ho potuti associare a due categorie e cioè quelli che finalmente sono riusciti a ricavarsi del tempo e approcciare ad una vita più sana e attiva pari a un 20%, e poi il restante 80% che seppur ha tentato in lockdown di prendersi cura di sé è stato sopraffatto dalla noia e dalla monotonia. In questi casi per loro è stato molto più difficile gestire gli attacchi di fame”.
Tre regole d’oro per godere di buona salute da offrire in conclusione a chi ci sta seguendo, e soprattutto da recapitare ai patiti delle diete lampo visto che siamo in procinto dell’estate? “Se godiamo di buona salute e il medico acconsente, alcune ‘diete lampo’ se equilibrate si possono seguire. Esistono protocolli che non escludono alcun alimento e permettono di perdere 5 o 6 chili rispetto a un approccio più classico. Ma attenzione se si soffre di attacchi di fame o di compulsività. Questo perché una ‘dieta lampo’ rischia di dare un risultato che è immediato ma può scatenare poi, a medio e lungo termine, maggiore compulsività verso il cibo. Attenzione a tutti coloro che hanno atteggiamenti border e che non sono necessariamente affetti da una patologia. Chi apre il frigo tornato dal lavoro o chi dopo cena tende a dover sgranocchiare ancora qualcosa deve fare attenzione prima di intraprendere quella categoria di diete. In ogni caso è sempre bene bandire il ‘fai da te’. Va bene voler perdere peso prima dell’estate, ma non fissiamoci solo con la bilancia. continua a leggere sul sito di riferimento