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Bce: “Pil eurozona +4% nel 2021, pesa l’incertezza. ‘Effetto Draghi’ sullo spread”

Primo PianoBce: “Pil eurozona +4% nel 2021, pesa l’incertezza. ‘Effetto Draghi’ sullo spread”

ROMA – Le proiezioni macroeconomiche di marzo 2021 formulate dagli esperti della BCE per l’area dell’euro indicano una crescita annua del PIL in termini reali pari al 4,0 per cento nel 2021, al 4,1 per cento nel 2022 e al 2,1 per cento nel 2023.

“IN EUROZONA ASPETTATIVE SOLIDO RECUPERO ATTIVITÀ ECONOMICA NEL 2021”

“In prospettiva- aggiunge la Bce- le campagne di vaccinazione in atto e il graduale allentamento delle misure di contenimento, al netto di ulteriori sviluppi avversi associati alla pandemia, sostengono le aspettative di un solido recupero dell’attività economica nel corso del 2021. Nel medio periodo, la ripresa dell’economia dell’area dell’euro dovrebbe essere sorretta dalle favorevoli condizioni di finanziamento, dall’orientamento espansivo delle politiche di bilancio e da una ripresa della domanda al graduale venir meno delle misure di contenimento.

“CON GOVERNO DRAGHI FORTE CALO SPREAD ITALIA”

“I differenziali dei titoli di Stato italiani sono diminuiti notevolmente nel periodo precedente la formazione di un nuovo governo da parte dell’ex presidente della Bce Mario Draghi e hanno brevemente raggiunto un nuovo minimo pluriennale prima di tornare a crescere. In particolare- sottolinea la Bce- durante il periodo in esame, i differenziali di rendimento a dieci anni italiani e portoghesi si sono ridotti di 12 e 1 punti base, attestandosi allo 0,73 e allo 0,30 per cento, rispettivamente. Nello stesso periodo, i differenziali a dieci anni tedeschi, francesi e spagnoli sono lievemente aumentati di 1, 1 e 6 punti base, rispettivamente, arrivando al -0,26 per cento, al -0,01 per cento e allo 0,41 per cento.

“INCERTEZZA CONTINUA A CARATTERIZZARE PROSPETTIVE ECONOMICHE A BREVE TERMINE”

“Nonostante le attese di un miglioramento della situazione economica complessiva nel corso del 2021, l’incertezza continua a caratterizzare le prospettive economiche a breve termine, in particolare per quanto riguarda la dinamica della pandemia di coronavirus (COVID-19) e la rapidità delle campagne vaccinali. La ripresa della domanda a livello mondiale e le ulteriori misure di bilancio sostengono l’attività mondiale e dell’area dell’euro- spiega la Bce-. Tuttavia, i tassi persistentemente elevati dei contagi, la diffusione delle varianti del virus, nonché l’estensione e l’inasprimento delle misure di contenimento che ne conseguono gravano sull’attività economica dell’area dell’euro nel breve periodo. In prospettiva, le campagne vaccinali in corso, unitamente al graduale allentamento previsto per le misure di contenimento, alimentano le attese di un deciso recupero dell’attività economica durante il 2021”.

“IMMUNIZZAZIONE ANCORA BASSA PER REVOCA MISURE CONTENIMENTO”

“In prospettiva, la pandemia si conferma il principale fattore che determinerà gli andamenti economici. Le campagne di vaccinazione hanno gradualmente acquisito slancio, sebbene con velocità diverse a seconda dei paesi. Tuttavia, il grado di immunizzazione è ancora troppo basso per consentire la revoca delle misure di contenimento”, conclude la Bce.

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