ROMA – La ministra della giustizia Marta Cartabia, intervenuta alla Camera nel corso del question time, risponde a distanza all’allarme lanciato dal procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri e dal procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho sui rischi per la sicurezza nazionale dovuti all’improcedibilità prevista dalla riforma della giustizia approvata dal Consiglio dei Ministri. “Spesso si è detto in questi giorni: i procedimenti di mafia e terrorismo andranno in fumo. Non è così, perché i procedimenti che sono puniti con l’ergastolo, e spesso lo sono quelli per mafia, non sono soggetti ai termini dell’improcedibilità. E per i reati più gravi si prevede, in ogni caso, una possibilità di proroga”.
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Dopo la pioggia di emendamenti presentati alla Camera al testo sulla giustizia, 1.356 in tutto di cui 916 del Movimento 5 Stelle, la Guardasigilli ricorda l’importanza dell’approvazione della riforma anche in ottica Pnrr e sottolinea che “prevede un ingresso graduale, c’è una norma transitoria, per consentire agli uffici che sono in maggiore difficoltà di attrezzarsi, di adeguarsi e di sfruttare l’occasione degli investimenti e anche della digitalizzazione per poter essere al passo con i tempi”. E prova a rassicurare i contrari e gli indecisi: “Il Governo è consapevole di quello che fa ed è il primo a non volere ciò che voi paventate ma che nessuno vuole che accada in questo Paese. Vogliamo affrontare il tema della durata dei processi, che è gravissimo”.
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