ROMA – “Il 20 settembre” al tavolo del Mise convocato per la Gkn “dobbiamo cercare di costringere l’azienda ad aprire un dialogo, a una prospettiva con gli strumenti che già ci sono”. Tra questi tentare la via dell’amministrazione straordinaria e nominare un commissario “che porti e apra a delle alternative”. È quanto afferma il leader del M5s, Giuseppe Conte, confrontandosi con i lavoratori della Gkn davanti allo stabilimento di Campi Bisenzio.
Durante i mesi più duri della pandemia, aggiunge, “tutto il sistema Paese ha fatto uno sforzo immane, affrontando un momento in cui sembrava che da un momento all’altro il settore produttivo venisse squarciato, lacerato, distrutto. Abbiamo fatto un blocco fino a giugno per evitare che centinaia di migliaia di lavoratori andassero per strada. Dopo tutto questo, adesso che vediamo una ripresa e c’è la prospettiva di un 6% di Pil”, ma qui i vertici dell’azienda “cessano l’attività”, aggiunge l’ex premier sconsolato.
L’ex premier sottolinea poi che, verso i lavoratori Gkn, da parte del M5s c’è “la massima disponibilità”. La viceministra allo Sviluppo economico, Alessandra Todde, “è in prima linea e sta mettendo la faccia su tutte le crisi aziendali. Però il ministero è articolato e composito, vorremmo che tutti recitassero la loro parte”, aggiunge l’ex premier lanciando una stoccata al minstro Giorgetti.
Così, approfondendo sul tavolo che il Mise potrebbe convocare il 20 settembre, Conte chiede alla viceministra: “Parteciperà anche il ministro” Giancarlo Giorgetti? “Non lo so. La cosa importante è non avere dubbi sul fatto che si troverà una sintesi”, risponde Todde.E ai lavoratori aggiunge: “Oggi sono qui per tenere alta la soglia di attenzione e di massima sollecitudine delle istituzioni. Alessandra sta lavorando con la massima determinazione e ha tutto il supporto del Movimento 5 stelle”.
CONTE: DECRETO DELOCALIZZAZIONI NECESSARIO, COOPERATIVA LAVORATORI PROSPETTIVA SU CUI LAVORARE
“Dobbiamo portare in porto il decreto sulle delocalizzazioni”. Lo ha sottolineato il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, durante lo scambio di battute che ha avuto con il Collettivo di fabbrica della Gkn, davanti ai cancelli dello stabilimento di Campi Bisenzio.
Un tema scivoloso, visto che proprio i lavoratori hanno già bocciato la misura nel merito e nel metodo: non servirà alla loro causa e non impedirà alle ditte di delocalizzare, visto che mancano le sanzioni. Tanto che, a fianco dell’ex premier, interviene la viceministra allo Sviluppo economico, Alessandra Todde: “Non serve a loro, su questo bisogna essere chiari e onesti con i lavoratori. È stato chiamato erroneamente ‘salva Gkn’, ma non è così”. Tuttavia rappresenta “il segnale della reazione di un Paese che non accetta certi comportamenti”.
Sulle mancate multe, quindi, Conte aggiunge: “Lì il problema è un po’ complesso, è un po’ come una coperta corta, se copri un lato ne scopri un altro. Oggi se fai un meccanismo stringente e punitivo poi ti dicono che le aziende non vengono più ad investire”.
Per questo, aggiunge Conte, “la cooperativa dei lavoratori” è una prospettiva “su cui dobbiamo lavorare”. Di fronte alle crisi di impresa “spesso la soluzione più concreta è quella di favorire i lavoratori”. L’orizzonte, quindi, è quello di “riuscire con le altre forze politiche a introdurre uno strumento” che tenga insieme “agevolazioni al credito bancario, i sussidi che normalmente si danno per la disoccupazione, l’anticipazione del Tfr, in modo da creare un volume finanziario”.
“Faccio qui una riflessione che feci quando fui informato dell’operazione Stellantis”, prosegue Conte. “Bene il rafforzamento, però mi sono subito preoccupato e mi sono raccomandato di curare bene tutta la filiera italiana dei fornitori e subfornitori, che non venisse pregiudicata rispetto a quella francese”.
“Quello è un progetto che in prospettiva poteva esporre a questa criticità. Ma noi abbiamo una filiera italiana dell’automotive, e voi lo testimoniate. Non si tratta quindi solo della società madre o della capofila: quando parliamo di filiera dobbiamo batterci, anche in prospettiva. L’importante, infatti, è che la filiera italiana non ne soffra”, conclude Conte.
COLLETTIVO FABBRICA: GOVERNO DECRETI STOP LICENZIAMENTI
“Se non si riesce a far ritirare i licenziamenti per la mobilitazione, o per via legale con l’articolo 28”, la condotta antisindacale su cui è chiamato a esprimersi il tribunale di Firenze, “chiediamo al governo la decretazione d’urgenza per sospendere le 223 in atto (cioè la norma che regola le procedure di licenziamento collettivo, ndr), non solo la nostra, per darsi la possibilità di fare questa discussione sul Dl anti delocalizzazione”. La posizione dei lavoratori della Gkn la spiega all’agenzia Dire Dario Salvetti, delegato Rsu e membro del Collettivo di fabbrica. Lo dice nel giorno in cui l’ex premier Giuseppe Conte ha raggiunto lo stabilimento di Campi Bisenzio, dove si è confrontato per mezz’ora con gli operai che rischiano il posto. Ma lo dice soprattutto guardando il calendario, quando mancano soltanto sette giorni al 22 settembre, ovvero dalla possibile partenza delle lettere di licenziamento.
Stoppare la procedura e prendere tempo per discutere su una norma in discussione al governo, ma che dalle bozze circolate non piace ai lavoratori Gkn. Perché senza multe o sanzioni vere per le aziende, la misura in questione tenderebbe a proceduralizzare le delocalizzazioni, non a evitarle, osservano in tanti dentro la fabbrica.
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