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Covid, “Chiudere le scuole vuol dire che la Nazione si arrende”

Primo PianoCovid, “Chiudere le scuole vuol dire che la Nazione si arrende”

ROMA – ‘Torniamo a scuola, ‘Scuola è futuro’, sono alcuni degli striscioni e dei cartelli portati da educatrici insegnanti, genitori con figli per mano o nei passeggini. È il volto di Piazza del popolo oggi alle 15, in questo inizio di primavera, con la manifestazione organizzata dalla Rete nazionale scuole in presenza, nel rispetto delle regole di distanziamento e dpi dovute al Covid. Una protesta di famiglie e mondo della scuola che ha animato altre 34 città, come si legge nella pagina Fb dei promotori. Tante le persone a Roma, nonostante la zona rossa e la domenica ecologica.

“Dopo un anno chiudere di nuovo le scuole è il segno della cattiva gestione di questa situazione. Chiuderle vuol dire che la Nazione si arrende”, ha detto uno degli organizzatori a Roma dal megafono. “La scuola è un posto sicuro e deve essere considerata un servizio essenziale. Fa venire i brividi sentire del disagio vissuto da tanti giovani in questo anno”, hanno dichiarato alla Dire Annalisa e Roberta Venditti, titolari dell’asilo nido e scuola dell’infanzia ‘Nella vecchia muccheria’ di Roma che, come tutte le altre, in questi giorni è rimasta, obbligata alla chiusura, con le aule deserte, senza bambini né insegnanti.

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