ROMA – E’ di 44 articoli la nuova bozza del Decreto sostegni aggiornata a ieri sera alle 21. Nel testo è confermato lo schema annunciato delle 5 fasce di rimborso da applicare alle imprese con ricavi fino a 10 milioni di euro che hanno perso almeno il 30% del fatturato 2020 rispetto al 2019.
Il contributo a fondo perduto si calcola “sull’ammontare medio mensile” della perdita. Le aliquote da calcolare per definire l’indennizzo sono queste: 60% per le imprese fino a 100 mila euro di fatturato; 50% tra 100 mila e 400 mila euro; 40% tra 400 mila e un milione, 30% tra uno e 5 milioni; 20% tra 5 e 10 milioni.
Nella bozza del decreto Sostegni in possesso della Dire, resta anche l’ipotesi dello stralcio delle cartelle esattoriali fino a 5 mila euro relative al periodo 2000-2015. Il tema però verrà affrontato in Consiglio dei ministri ed è suscettibile di cambiamenti.
Le partite Iva che a causa della crisi Covid hanno perso il 30% del giro d’affari 2020 (rispetto al 2019) potranno accedere alla “definizione agevolata” sulle regolarità relative alle dichiarazioni degli anni di imposta 2017 e 2018. Lo sconto consiste “nell’abbattimento delle sanzioni e delle somme aggiuntive richieste con le comunicazioni di irregolarità”.
Per il 2021 un fondo da 200 milioni di euro sarà ripartito tra le regioni in favore delle attività più colpite dalla crisi. L’articolo cita le attività commerciali o di ristorazione nei centri storici, le imprese nel settore dei matrimoni e degli eventi privati. Presso il Mise sarà istituito un ulteriore fondo di 200 milioni di euro per garantire prestiti alle grande imprese. Ci sono poi 700 milioni da ripartire per le zone di montagna che hanno sofferto la chiusura degli impianti a causa dell’emergenza Covid. Risorse anche alle scuole e ai maestri di sci. L’integrazione salariale per i lavoratori ex Ilva è prorogata nel 2021 con il limite di spesa di 19 milione di eruo.
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