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Gli Usa lasciano l’Oms, Rasi (Ministero): “Se è una mossa negoziale, allora è benvenuta”

MondoGli Usa lasciano l’Oms, Rasi (Ministero): “Se è una mossa negoziale, allora è benvenuta”

ROMA – “Se si tratta di una mossa negoziale, come ci auguriamo, è anche la benvenuta, perché l’OMS va ripensata. Se invece è una mossa definitiva, sicuramente rappresenta un rischio per la sanità mondiale”. Ha risposto così il professor Guido Rasi, docente di Microbiologia all’Università di Roma Tor Vergata e consulente del ministro della Salute, già direttore esecutivo di EMA, interpellato dalla Dire in merito alla decisione di Donald Trump di ritirare gli Stati Uniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

“L’OMS non ha performato molto bene negli ultimi anni e durante la pandemia sono stati fatti tanti errori- ha proseguito il professor Rasi- È un’istituzione fondamentale per la salute mondiale, intendiamoci, che però va seriamente ripensata nelle metodologie di lavoro. È un’Organizzazione che ha i suoi anni e come tutte le cose deve adeguarsi ai tempi, diciamo che serve un ‘colpo di reni’ per rinnovarla. Ha una governance regionale, dipende molto dalla politica dei vari Paesi, questo crea consenso, ma sicuramente si perde un po’ di efficienza e di standard”.

“L’OMS COSÌ COME È STRUTTURATA NON PUÒ ANDARE AVANTI”

L’OMS, così come è strutturata, secondo il professor Rasi, è “evidente che non possa andare avanti, non funziona- ha sottolineato- nonostante abbia al suo interno dei professionisti di grande livello e produca documenti di grande qualità. Però è troppo dipendente dalle politiche nazionali, basti pensare all’esempio abbastanza drammatico della pandemia”.Rasi ha quindi raccontato alla Dire la sua esperienza personale con l’OMS, quando era direttore esecutivo dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA): “Noi avevamo la necessità di fare degli studi clinici che ci dessero risposte molto rapide sui farmaci per il SARS-CoV-2 da testare, parlo della Clorochina e del Remdesivir, e il disegno doveva essere di tipo regolatorio. L’EMA e l’FDA si erano messe a disposizione per un disegno sperimentale che desse risposte rapide, mentre l’OMS non ha seguito le nostre indicazioni e ha perseguito un disegno inconcludente. Tanto che poi sono serviti uno studio europeo e uno americano che hanno finalmente inquadrato il ruolo. Hanno quindi buttato via tempo e soldi, solo per avere un approccio falsamente democratico che doveva essere inclusivo. Ma uno studio scientifico deve essere dirimente, non inclusivo. È una questione di risposta scientifica ad un quesito ben preciso. Su questo ricordo discussioni molto accese con Ghebreyesus (direttore generale OMS, ndr), perché non avevano ascoltato EMA ed FDA. Lo trovai piuttosto grave, perché dovevamo decidere se approvare o Meno un farmaco”.

“PER L’ITALIA SI APRE L’OPPORTUNITÀ DI SVOLGERE UN RUOLO MAGGIORE”

Ma tornando agli Stati Uniti, nell’OMS hanno avuto un “ruolo fondamentale e decisivo- ha sottolineato ancora Rasi- e nell’arco degli anni sono stati il maggiore contribuente”. Ma ora cosa faranno l’Italia e l’Europa? “L’Italia potrebbe avere la possibilità di svolgere un ruolo maggiore- ha risposto infine il professor Rasi alla Dire- le competenze le ha di sicuro. Anche l’Europa potrebbe ‘svegliarsi’ e creare una sua organizzazione, d’altronde ha un approccio sociale molto sviluppato e potrebbe veramente dare un contributo metodologico e anche economico importante. Sempre che poi la seguano”.
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