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In bermuda a 4000 metri, appello dei soccorritori: “Basta tragedie, la montagna va rispettata”

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Escursionista male attrezzato sul Breithorn

AOSTA – Scarpe da trail, bermuda, felpa dai colori sgargianti e un cappello da pescatore. Camminava su un ghiacciaio lungo la via normale del Breithorn, a 4.000 metri di quota, tra l’alta Valtournenche e la val d’Ayas. La sua foto è stata diffusa, schermandone il volto, dal soccorso alpino valdostano per lanciare un allarme in vista del periodo di punta del turismo estivo. “È evidente che tale condotta sia molto pericolosa perché in caso di caduta in crepaccio questa persona ha pochissime possibilità di sopravvivenza”, dice Paolo Comune, direttore del soccorso alpino valdostano.

L’uomo è “evidentemente male equipaggiato: non è dotato di abbigliamento tecnico adeguato, né di scarponi, di ramponi, di casco e corda. Procede da solo, in una zona ad alto rischio di presenza di crepacci”, spiega il Sav. In caso di crollo di un ponte di neve e caduta in un crepaccio, “oltre alle conseguenze della caduta e dello sfregamento contro il ghiaccio, la permanenza nel crepaccio, con tale equipaggiamento, non consente la necessaria protezione dal freddo e l’ipotermia severa, che può verificarsi in tempi molto brevi, può portare alla morte”.

Il Comune aggiunge: “Purtroppo, nonostante i numerosi appelli alla prudenza, questi comportamenti sono molto frequenti. Per questo motivo torniamo a ribadire l’assoluta necessità di muoversi, in montagna, con attrezzatura e abbigliamento adeguati, con le opportune conoscenze del territorio e con la massima prudenza”.

L’APPELLO DEL CORPO NAZIONALE SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO

“La montagna è un luogo straordinario ma non è un parco cittadino o una spiaggia di sabbia! Rispettiamola! Il primo modo per rispettarla è quello di viverla con prudenza, ben attrezzati e consapevoli dei propri limiti senza aver paura di saper rinunciare- scrivono sulla loro pagina Facebook i membri del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico- . Sappiamo che appelli come questo raggiungono tante persone ma non tutti, quindi oltre che a condividere questo post sui social vi invitiamo a raccomandare sempre ad amici, conoscenti e parenti la stessa prudenza che raccomandiamo noi a voi. Solo tramite una corretta e costante sensibilizzazione a 360°, partendo anche dai più piccoli, riusciremo a far diminuire le migliaia di incidenti che ogni anno avvengono sulle nostre montagne e quindi ad evitare tante tragedie. Grazie per l’attenzione e per la condivisione, come sempre”,

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