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In Italia 6 milioni di persone soffrono di apnee ostruttive del sonno

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ROMA – Sono circa un miliardo le persone che nel mondo sono affette da apnee ostruttive del sonno (Osa); 44,3 milioni i pazienti in Europa e circa 6 milioni in Italia. Di questi, circa il 2-5% sono bambini. Una patologia molto diffusa ma sotto diagnostica e sotto trattata – attualmente sono solo 250.000 i pazienti in terapia nel nostro Paese – e che ogni anno, secondo quanto reso noto dal ministero della Salute, costa al nostro Servizio sanitario nazionale 2,9 miliardi di euro.

L’agenzia di stampa Dire ne ha parlato con chi rappresenta la voce e sostiene i diritti dei pazienti Osa. “L’apnea ostruttiva del sonno- informa Luca Roberti, presidente dell’Associazione Apnoici Italiani Aps- è anche conosciuta come la malattia dei grandi russatori, poiché il russare rappresenta uno dei segni caratteristici della malattia. Non tutte le persone con roncopatia persistente o che sono obese sviluppano l’Osa. Ne possono soffrire anche soggetti normopeso per le caratteristiche strutturali delle prime vie aeree, compresa la bocca ed il mento. Gli episodi di riduzione/arresto del respiro avvengono durante il sonno ed assumono un significato associato alla patologia quando la ripetuta riduzione del flusso è di almeno il 50% fino alla completa ostruzione. In questo caso possiamo parlare di apnee. La durata di questi episodi va da almeno dieci secondi fino a più di un minuto per singolo evento”.

Per fare luce sulle apnee ostruttive del sonno e sull’eccessiva sonnolenza, Apnoici Italiani (AAI) lancia la campagna di sensibilizzazione dal titolo ‘Apnee notturne, non dormirci sopra 2021’, evento nato proprio in occasione della Giornata Mondiale del sonno, che si celebra il 19 marzo. Le attività di Apnoici Italiani prevedono la diffusione di uno spot di 30” in cui vengono evidenziati i rischi legati alla sonnolenza diurna nella popolazione non diagnosticata, un video grafico informativo che spiega tutto quello che c’è da sapere sulla patologia Osa e la app di screening ‘APP.nee’ (app.apneedelsonno.it), che contiene auto-test per prevenire le apnee negli adulti e nei bambini, oltre ad una lista dei centri di riferimento sparsi in tutta Italia a cui rivolgersi in caso di dubbi, domande o necessità. A disposizione anche il Numero verde 800141435.

Quali sono i sintomi principali delle Osa? Si possono manifestare in diverse modalità: un russamento persistente da almeno 6 mesi, con interruzioni del respiro durante il sonno che si registrano più volte nell’arco di un’ora con la possibilità di risvegli frequenti, anche non coscienti. Tutto questo incide negativamente sulla qualità del riposo e su tutti gli organi del corpo, poiché si determina una sofferenza causata da mancanza di ossigeno. Una persona affetta da Osa può inoltre sentire il bisogno di andare in bagno di frequente e, una volta sveglia, provare una secchezza delle fauci ed una eccessiva sonnolenza diurna proprio a causa di un sonno non ristoratore. Nei soggetti con apnea ostruttiva del sonno diminuisce inoltre la capacità di concentrazione, di memoria e di reazione agli stimoli.

Roberti sottolinea come “queste situazioni possano determinare gravi comorbilità che possono far pensare ad una Osa non trattata, quali il diabete di tipo 2, le aritmie cardiache tra cui la fibrillazione atriale e l’ipertensione farmacoresistente. La loro comparsa può avvenire in età adulta e nei bambini. I disturbi principali saranno l’irrequietezza determinata da un cattivo riposo e, negli studenti, la difficoltà di apprendimento a scuola”.

Una buona notizia, però, c’è. Attraverso il monitoraggio cardio respiratorio a domicilio, strumento simile ad un holter, e in casi più complessi grazie alla polisonnografia, le Osa possono essere curate. “La cosa più importante- sottolinea il presidente Roberti- è che un team specialistico multidisciplinare inquadri la patologia e personalizzi la terapia più adatta al paziente. Esistono diverse terapie conservative come il ‘Cpap’, un dispositivo silenzioso che invia aria a pressione positiva attraverso una maschera non invasiva. Ci sono poi la terapia ortodontica con protrusore mandibolare e gli apparecchi per la terapia posizionale. Se i pazienti le rifiutano, sono disponibili terapie chirurgiche multi-livello (Orl) e la chirurgia maxillo-facciale e la chirurgia bariatrica per le grandi obesità. Nei prossimi mesi saranno inoltre disponibili nuove cure farmacologiche per quanti lamentano ancora sonnolenza dopo le terapie come Cpap e Mad”, conclude.

Chi è affetto da apnee notturne da oltre un anno deve fare i conti con un altro nemico, il Covid-19. Il nostro Sistema sanitario nazionale sta combattendo una dura lotta per debellare il Coronavirus con il rischio, però, di lasciare indietro la cura di altre numer

ose patologie. Negli ultimi mesi sono stati pubblicati diversi studi sul rapporto tra Covid-19 e apnee ostruttive del sonno. Questi studi hanno evidenziato un aumentato numero di complicanze e relativa ospedalizzazione in quei pazienti con un Osa non curata. Altro effetto è il ritardo nella diagnosi di casi di apnee del sonno per la ridotta attività ambulatoriale non legate al Covid.

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