ROMA – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha comminato una sanzione di 1 milione di euro – ridotta a causa delle perdite economiche registrate nel 2020 – nei confronti di Trenitalia Spa, la principale impresa ferroviaria nazionale, attiva nel trasporto passeggeri ad alta velocità. Lo comunica una nota.
Secondo quanto emerso da rilevazioni d’ufficio e da accertamenti ispettivi, si sono verificate alcune criticità alla stazione di Roma Termini per gli spostamenti dei pendolari che usufruiscono dell’abbonamento ai treni ad alta velocità: numerosi passeggeri non erano riusciti ad accedere ai treni della linea Roma-Napoli/Caserta, nonostante i posti non fossero occupati e/o riservati per il posizionamento ‘a scacchiera’. I disagi per i passeggeri pendolari si sono ripetuti tra gennaio e l’inizio di febbraio 2021.
Secondo l’Autorità, il comportamento di Trenitalia Spa, che non ha gestito e programmato in modo adeguato la propria offerta in una delle tratte più interessate dal traffico pendolare, quale la Roma-Napoli/Caserta, alla ripresa delle attività lavorative dopo la pausa di fine anno, integra una pratica commerciale scorretta in violazione dell’articolo 20 del Codice del Consumo. Si tratta di una pratica che è contraria alla diligenza professionale e che è idonea a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore. In una nota, Trenitalia fa sapere che “prende atto della decisione pubblicata dall’Agcm, confermando comunque di aver adottato tutte le misure necessarie a soddisfare correttamente le esigenze della clientela pendolare, tenuto conto delle restrizioni dovute alla pandemia”.
In particolare, secondo l’Agcm, Trenitalia non ha predisposto una capacità di trasporto adeguata a soddisfare la domanda dei pendolari, cui aveva venduto un abbonamento, e non ha fornito altre misure informative o inerenti al sistema di prenotazione per offrire un adeguato servizio di trasporto a tale specifica categoria di viaggiatori e limitare quindi i prevedibili disagi, nonostante disponesse di tutti i dati per valutare la domanda di spostamenti da parte della clientela pendolare. Sulla base dell’attività istruttoria svolta, e anche del parere reso dall’Autorità di regolazione dei trasporti, non sono emersi invece elementi sufficienti ad accertare una pratica commerciale scorretta nella predisposizione e nell’adeguamento della capacità di trasporto durante il periodo a ridosso delle festività di fine 2020.
“Bene. Finalmente si sanzionano anche disservizi molto gravi per i pendolari, come l’impossibilità di prendere il treno perché la compagnia non ha predisposto una capacità di trasporto adeguata a soddisfare la domanda. Un aiuto per i pendolari che in futuro potranno segnalare l’incapacità di fornire un servizio appropriato agli abbonati”. Lo afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Troppo spesso i pendolari viaggiano su carri bestiame, regolarmente in piedi, pressati come sardine, arrivando costantemente in ritardo. Ora hanno un’arma per far valere i loro diritti e ridurre i disagi quotidiani”, conclude Dona.
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