BOLOGNA (ITALPRESS) – Sindaci e artisti, cantautori ed etichette indipendenti, studenti e genitori, e ancora manifesti, musica e versi, poesie e appelli. Nel primo anniversario dell’arresto di Patrick Zaki l’Italia non dimentica lo studente egiziano dell’Università di Bologna, detenuto dal 7 febbraio 2020 nel suo Paese con l’accusa di terrorismo e diffamazione dello Stato. La mobilitazione si è spostata sul web e sulle mura dei municipi, dove manifesti chiedono libertà per il ricercatore 29enne, mentre da Bologna è partito un nuovo appello a Mattarella per la cittadinanza italiana. Decine di Comuni, da Bologna Palermo, hanno appeso poster dedicati a Zaki disegnati dai vincitori del contest di Amnesty International,
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