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Mattarella: “Nel ripudio dell’orrore di Stazzema affondano le radici della Repubblica”

Primo PianoMattarella: “Nel ripudio dell’orrore di Stazzema affondano le radici della Repubblica”

ROMA – “Il 12 agosto di settantasette anni or sono i militari delle SS compirono nelle frazioni di Stazzema un eccidio di civili indifesi, tra i più spaventosi dell’intera guerra. Centinaia e centinaia furono i morti. Bambini trucidati insieme alle loro madri e ai loro nonni. Stazzema era considerata un rifugio per i più deboli, per gli sfollati. Divenne invece terra insanguinata, teatro di crudeltà atroci e di un feroce disprezzo per la vita umana, fino allo scempio del rogo di vittime nella piazza di Sant’Anna. Tanto orrore non potrà mai essere dimenticato. È iscritto nel testimone che le generazioni più mature consegnano ai giovani”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

“In tanto dolore, in questo abisso di disumanità, affondano le radici della libertà riconquistata, nel nostro Paese e inEuropa. La Repubblica nasce proprio nel ripudio della cultura di morte, della volontà di potenza spinta fino a divenire ideologia dell’annientamento. L’Europa divenuta comunità è la risposta pacifica e lungimirante a quel nazionalismo che tanti conflittiha generato nel nostro continente. La Repubblica oggi si inchina davanti al sacrario di Stazzema. Un sentimento profondo- sottolinea- unisce gli italiani ai familiari delle vittime dell’eccidio e ai valorosi superstiti che per tutta la vita hanno portato il fardello di un dolore così grande, continuando a spendersi per far conoscere, per ricordare, per trasmettere, con la forza della loro testimonianza, il messaggio più semplice e potente: mai più. Il riscatto dall’oppressione e da tante sofferenze fu possibile grazie allo spirito di solidarietà e giustizia, al rispetto dei diritti inviolabili, che il nostro popolo seppe far prevalere”.

Il capo dello Stato conclude: “La democrazia e la libertà richiedono ora di essere continuamente alimentate da valori civili e dal senso di comunità. Anche per questo, la memoria dei momenti più drammatici resta un patrimonio prezioso anche per affrontare le sfide dei tempi nuovi e delle necessarie innovazioni”.

ROSATO: “RICORDARE PER TRASMETTERE VALORI DI PACE E LIBERTÀ”

“Il 12 Agosto del 1944, poco dopo le 7 del mattino a Sant’Anna di Stazzema, piccolo paesino dell’Alta Versilia, si compì una delle più efferate stragi della furia nazifascista. 560 le vittime di quell’orrore, molte le donne e i bambini a cui non è stata risparmiata la vita”. Così in un post su Facebook il vicepresidente della Camera e presidente di Italia Viva Ettore Rosato.

“A noi oggi spetta il compito di risvegliare le coscienze, di non cancellare dalla memoria quelle vittime, perché solo coltivando il ricordo e tramettendo alle nuove generazioni i valori di libertà, pace e democrazia, principi su cui si fonda l’Europa unita, possiamo mettere al sicuro il nostro futuro”.

CASELLATI: “FU UN VERO ATTO TERRORISTICO PREMEDITATO”

“Il 12 agosto di 77 anni fa, a Sant’Anna di Stazzema, l’orrore nazifascista si manifestò in tutta la sua crudeltà: 560 civili inermi, di cui 130 bambini, vennero trucidati in un vero atto terroristico premeditato” ha dichiarato il Presidente del Senato Elisabetta Casellati ricordando l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema.

“Fu uno dei crimini più gravi mai accaduti sul nostro territorio, a cui solo chi ripudia i valori della dignità della persona, della libertà e della democrazia, può arrivare”, continua. “Rinnovare la memoria di questo tragico evento è un dovere di ogni cittadino della Repubblica, per onorare le vittime e trasmettere alle nuove generazioni l’importanza degli ideali su cui la nostra Nazione è stata costruita”.

ROMANO (PD): “FUORI DAL GOVERNO CHI OMAGGIA NOMI E SIMBOLI DEL FASCISMO”

“Oggi a Sant’Anna di Stazzema. Per onorare ancora una volta il sacrificio di 560 innocenti assassinati da nazifascisti tedeschi e italiani e da quella cultura di morte che alimentò sempre il fascismo. Per questo non può servire il Governo della Repubblica nata dalla Resistenza chi vorrebbe omaggiare nomi e simboli di quel regime di violenza, sopraffazione e rovina nazionale. Per questo Durigon deve dimettersi”. Lo scrive in un post su Facebook Andrea Romano, deputato del Pd e presidente della commissione parlamentare di inchiesta sul disastro della Moby Prince, che ha partecipato a Sant’Anna di Stazzema alle celebrazioni nell’anniversario della strage nazifascista.

LAFORGIA (LEU): “ORRORE IMPOSSIBILE DA DIMENTICARE”

“Sono passati 77 anni dall’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, quando la furia cieca e omicida dei nazifascisti spezzò barbaramente 560 vite, tra cui quelle di 130 bambini. Un orrore impossibile da dimenticare. Ma ricordare non basterà, se non sapremo contrastare nuove sopraffazioni e discriminazioni dove il fascismo continua ad annidarsi. La memoria è prima di tutto un impegno.” Così il Senatore di LeU Francesco Laforgia.

MALPEZZI: “LA MEMORIA È TUTTO, MAI DIMENTICARE”

“77 anni fa a Sant’Anna di Stazzema furono trucidati dai militari delle SS 560 civili innocenti, di cui 130 bambini. Il nazifascismo è stata la peggiore barbarie dell’umanità; un orrore senza fine. Non dobbiamo mai dimenticare. La Memoria è tutto”. Così su Twitter la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi.

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