PALERMO – L’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, lancia una dura invettiva contro la droga. Lo fa nella notte del Festino di Santa Rosalia, il 399esimo, dal carro della ‘Santuzza’ patrona del capoluogo siciliano. “Chi usa droga rimpingua le tasche dei mafiosi che vogliono la nostra morte e la morte dei nostri figli”, è l’anatema lanciato dal sagrato della Cattedrale, con un centro storico di Palermo gremito da migliaia di fedeli e turisti che hanno riempito il Cassaro.
LOREFICE: “LA MAFIA SI ARRICCHISCE CON LA DROGA”
L’arcivescovo di Palermo sale sul carro della ‘Santuzza’ per parlare così ai palermitani: “Attenti adulti, genitori, educatori. Dobbiamo aprire gli occhi”. Nella sua invettiva contro la droga l’arcivescovo di Palermo ricorda Giulio Zavatteri, morto a 19 anni per crack: “Il crack ha dietro l’industria della mafia che vuole illudere i nostri figli e li vuole ammazzare – avverte Lorefice -. Giulio aveva cominciato a drogarsi a 12 anni, è morto a 19. Cinque euro a dose, questo vuole la mafia. I nostri figli vengono illusi, non è felicità quella. Non è gioia”.
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