ROMA – I diritti vanno in vacanza. Non c’è pace per il ddl Zan che conosce al Senato l’ultima battuta di arresto di una lunga serie. Tutto rinviato a settembre, decreti permettendo.
In conferenza dei capigruppo a Palazzo Madama, Italia Viva prova a chiedere una riunione di maggioranza per discutere di eventuali modifiche al testo. Ma non fa una esplicita richiesta di calendarizzazione. Pd, M5s e Leu rispondono picche sul vertice politico (‘non ci siamo riusciti finora, come facciamo in così poco tempo’, spiega Loredana De Petris al termine).
A Italia Viva viene fatta allora la richiesta esplicita di chiedere la calendarizzazione del ddl, ma secondo quanto riferisce la presidente dei senatori dem Simona Malpezzi, Italia viva non accetta. La riunione sul calendario si chiude allora con una decisione all’unanimità, e tiene fuori dall’aula di Palazzo Madama il ddl Zan.
Oggi il Senato vota il decreto cybersicurezza per chiuderlo domani mattina. Sempre domani mattina, dalle 11, tocca al rendiconto di bilancio. Quindi nel pomeriggio dalle 16 il ddl di autorizzazione alle missioni. Giovedì sbarca in aula il decreto Grandi Navi.
Il ddl Zan è invece incagliato dalla maretta interna al centrosinistra, con Pd, Leu e M5s convinti di poterla spuntare sul testo votato alla Camera e Italia Viva favorevole alla modifica, secondo una posizione vicina alla mediazione proposta anche dalla Lega.Non sarà agosto il mese per risolvere la questione. Pro e contro il ddl Zan, tutti rimandati a settembre. I diritti possono aspettare.
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