COVID. SPERANZA: VARIANTE DELTA MOLTO PRESTO PREVALENTE IN ITALIA
“Non vi è alcun dubbio che la variante Delta sta producendo in tutta Europa, ma non solo in Europa, un significativo aumento dei casi che richiede a tutti noi la massima attenzione”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, la settimana scorsa durante il question time alla Camera. “L’Ecdc (il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie- ha proseguito il ministro- prevede che molto presto questa variante diverrà prevalente in tutta Europa e tutti gli elementi fanno pensare che la stessa valutazione sarà valida anche per Italia”.
COVID. ISS: SCUDO CONTRO VARIANTE DELTA È DOPPIA DOSE VACCINO
“Sappiamo che la variante Delta è destinata a crescere e questo porta a due raccomandazioni: individuare precocemente le persone, tracciarne i contatti e prevederne poi le quarantene. L’altra grande raccomandazione è raggiungere la copertura vaccinale a partire dai più fragili e con la doppia dose. Troppi gli italiani sopra i 60 anni che non hanno ricevuto neanche la prima dose. Questa è la priorità da affrontare in queste settimane”. Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, aprendo la settimana scorsa la conferenza stampa della Cabina di regia sull’analisi dei dati di monitoraggio del Covid-19 in Italia. “Non è ancora chiarissima l’incidenza della variante Delta sulle ospedalizzazioni– ha aggiunto Brusaferro- e i dati che ci provengono da altri Paesi sono instabili. La prossima survey ci aiuterà però quantificare la crescita di questa variante nelle prossime settimane”.
SCUOLA. SPERANZA: 85% OPERATORI HA RICEVUTO ALMENO UNA DOSE VACCINO
Intanto, i numeri delle vaccinazioni sono “significativi anche dentro il personale scolastico- ha fatto sapere Speranza durante il question time alla Camera- l’85% di persone che operano dentro le nostre scuole ha ricevuto almeno una prima dose”. Quanto all’obbligatorietà, secondo il ministro, si tratta di un tema “delicato di cui anche il Parlamento dovrà occuparsi”. Speranza ha quindi ricordato che l’Italia è stato “il primo Paese in Europa a disporre l’obbligatorietà per il personale sanitari” e che “anche altri Paesi molto importanti, come la Francia, si stanno avviando su un modello piuttosto simile al nostro”. I vaccini, dunque, sono il “vero strumento che abbiamo per provare a metterci alle spalle questa fase così difficile”.
COVID. GIMBE: CONTAGI AUMENTANO MA IMPATTO SU OSPEDALI ANCORA LIEVE
“Dal punto di vista dei nuovi contagi stiamo vedendo un incremento abbastanza sostenuto. È ragionevolmente certo che questi numeri aumenteranno nelle prossime settimane, perché la variante Delta è più contagiosa di quella Alfa e sappiamo che entro fine agosto diventerà prevalente. Non avremo però un grande impatto sugli ospedali, perché abbiamo una rilevante quota di popolazione vaccinata”. A dirlo Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, intervenendo ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’ su Radio Cusano Campus. “L’impatto della malattia sugli ospedali- ha aggiunto Cartabellotta- sarà inversamente proporzionale alla quota di over 60 vaccinati, ce ne sono oltre 2 milioni non vaccinati. Ma attenzione anche gli over 50, perché nell’ultimo mese le ospedalizzazioni riguardano in maniera importante anche quella fascia d’età”.
TRASFUSIONI, ARRIVA DOCUMENTO PER TUTELA DONATORI-PAZIENTI-OPERATORI
Il processo trasfusionale comprende una complessa serie di attività, procedure e monitoraggi all’interno dei quali il tema della sicurezza dei donatori, dei riceventi e di tutti gli operatori sanitari ha assunto sempre maggiore importanza. Su questo gli specialisti di varie discipline si sono confrontati e hanno prodotto il documento dal titolo ‘Buone pratiche multidisciplinari nel processo trasfusionale – La sicurezza come obiettivo di sistema’, pubblicato sulla rivista Public Health and health Policy e presentato in occasione di un evento online. Il testo, in particolare, condensa in sei capitoli il lavoro di un anno di analisi e approfondimenti, giungendo ad identificare una serie di best practice nei seguenti ambiti: definizione e conoscenza dell’intero processo trasfusionale; puntuale tracciabilità delle singole attività dell’intero percorso; conoscenza del rischio clinico legato al processo trasfusionale; conoscenza di responsabilità, linee guida e normative; identificazione delle innovazioni tecnologiche al fine di assicurare sicurezza nell’intero percorso; rapporto tra trasfusione, Servizio sanitario nazionale e cittadini.
LA RICHIESTA DI ANIFA: APPARECCHI ACUSTICI TORNINO NELL’ELENCO 1 DEI LEA
Fare tornare le protesi acustiche dall’elenco 2a all’elenco 1, nei nuovi Lea, continuando quel percorso di assistenza disegnato sulle esigenze dell’utente. È questa, in sintesi, la richiesta dei professionisti del settore. “L’Italia, in Europa, è seconda solo alla Francia come livello di gradimento da parte degli utenti di protesi acustiche, quindi perché cambiare qualcosa che sta funzionando?- ha detto alla Dire Sandro Lombardi, presidente dell’Associazione nazionale dei fabbricanti di audioprotesi (Anifa)- A maggio, il Medical device coordination group si è espresso in modo chiaro, dicendo che le protesi acustiche sono dispositivi di serie adattabili, dunque si sottintende la necessità dell’intervento di un medico specializzato”. Gli apparecchi acustici devono quindi essere considerati delle “protesi che non possono essere acquistate per poi lasciarle al paziente che se le dovrà andare a fare adattare”. Per questo, secondo Anifa, è necessario che “tutto il percorso sia coordinato da un audioprotesista”.
VACCINI. IL BILANCIO AMREF TRA SOSPENSIONE CALENDARIO E TIMORI GENITORI
“Con questa pandemia abbiamo visto quanto una vaccinazione globale sia fondamentale e serva a salvare vite, questo ragionamento viene applicato per il Covid ma poco per le altre malattie. Le vaccinazioni funzionano solo con un impegno collettivo”. Così Veronica Lattuada, advisor in Child protection di Amref, nel corso del terzo e ultimo incontro online curato da Amref Health Africa-Italia – all’interno del progetto ‘Fa.C.E. – Farsi Comunità Educanti’, che vede capofila la ‘Fondazione Reggio Children-Centro Loris Malaguzzi’ ed è selezionato dall’impresa Sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Ad intervenire anche l’epidemiologa della Società italiana di medicina delle migrazioni, Luisa Mondo, che ha parlato dell’esitazione di alcuni genitori nel vaccinare i propri figli: “Il vaccino deve esser visto come un’opportunità di proteggersi contro un rischio. Bisogna ragionare con i genitori esitanti, senza etichettarli- ha detto Mondo- ma aprendo un dialogo, fornire del materiale, dare delle informazioni, metterli in contatto con altri genitori per essere credibili. continua a leggere sul sito di riferimento