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The Human Safety Net, formare rifugiati e migranti come caregiver

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La fondazione di Generali lancia progetto di inserimento lavorativo

Roma, 1 ott. (askanews) – Generali e The Human Safety Net, la Fondazione del Gruppo che si pone l’obiettivo di aiutare persone che vivono in contesti di vulnerabilità a liberare il proprio potenziale, hanno presentato il progetto per la formazione e l’inserimento lavorativo in Italia di 300 ausiliari socio assistenziali (Asa), caregiver e operatori socio sanitari (Oss) nelle regioni Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna, offerto a rifugiati e migranti di 18 Paesi diversi e che attualmente risiedono in Italia. “The Human Safety Net – ha detto il presidente di Generali, Andrea Sironi – oggi attiva in 26 paesi del mondo, di fatto ha sviluppato una rete di 77 ONG e imprese sociali con cui ha un rapporto di collaborazione di partnership. Unendo queste forze, riesce a operare con progetti di questa natura in tre continenti, Europa, Sud America e Asia. Grazie alla forza di questa rete di collaborazioni, a oggi i beneficiari complessivi delle attività della fondazione sono arrivati a 490 mila”.Oggi in Italia gli over 65 rappresentano il 24% della popolazione, si stima che questa percentuale crescerà di 10 punti entro il 2050, mentre i caregiver professionali sono circa 1,2 milioni. Nel Paese risiedono 5 milioni di cittadini stranieri, di cui oltre 3 non comunitari e, tra il 2021 e il 2022, si è registrato un aumento del 556% di richieste di asilo e protezione internazionale, seguite dai ricongiungimenti familiari e dai motivi di lavoro. In questo contesto, l’iniziativa ha il duplice obiettivo di dare una risposta concreta al bisogno del Paese di avere professionisti qualificati della salute e della cura, che siano in grado di supportare le sfide del cambiamento demografico in atto, e di creare opportunità di lavoro a chi giunge in Italia alla ricerca di una nuova vita. “Coglieremo la sfida – ha aggiunto Gianluca Perin, Country General Manager di Generali Italia – Di inserire queste persone nel mondo del lavoro, ci diamo l’obiettivo che queste 300 persone abbiano poi una collocazione lavorativa e, secondo obiettivo è quello di operare in un settore come quello della cura e dell’assistenza, dove tutti vediamo, anche per motivi demografici, la difficoltà sarà sempre mafiose perché è difficile trovare operatori. Lo sappiamo perché anche noi operiamo nel mondo della salute”.Il progetto, partito a gennaio 2024 e che si concluderà a giugno 2026, vede attualmente oltre 100 beneficiari in fase di tirocinio, dopo la formazione teorica in aula. Dal 2019 ad oggi, sono state più di 1200 le persone formate e 470 quelle inserite nel mondo del lavoro grazie ai progetti attivi in Italia. Alla presentazione a Roma è intervenuto anche il presidente del Senato Ignazio La Russa.

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