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Versozero sosterrà Bernardo alla comunali di Milano: “Sala chiuso in città, mobilità da rifare”

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Di Nicolò Rubeis

MILANO – Si può essere ambientalisti anche se si vota il centrodestra. Ne sono convinti gli esponenti dell’associazione ‘VersoZero’, fondata nel 2020 dal manager e già vice presidente di Ferrovie Nord Milano, Fabrizio Garavaglia, che sosterranno, senza presentare una vera lista, il candidato sindaco Luca Bernardo alle prossime comunali meneghine d’autunno.

“La questione ambientale- spiega alla ‘Dire’ Garavaglia- non si risolve come fa il Comune di Milano, vietando alle macchine di guidare o parcheggiare”. Non è “con le imposizioni” dunque, che si può trovare una soluzione ai problemi del nostro pianeta: “Serve un’operazione di convincimento che diventi una missione anche sociale e culturale- ragiona Garavaglia- i divieti non funzionano, in particolare nel nostro Paese”.

Occorre un approccio fermo ma graduale: “Possiamo eliminare il fossile, per esempio, ma non abbiamo ancora una produzione di energia alternativa tale da sostituirlo”. A Garavaglia, l’impronta ‘green’ del sindaco meneghino Giuseppe Sala, suggellata dal suo recente ingresso nei Verdi Europei, non convince del tutto: “Puoi dirti ‘verde’ perché fai quattro piste ciclabili- attacca- ma nei fatti non è così. Non siamo contrari alle ciclabili ma chi si muove in pista deve sentirsi protetto”.

Invece, per l’ambientalista di centrodestra, a Milano “la gente preferisce andare sui marciapiedi perché lì si sente più protetta”. Serve quindi progettare e realizzare “nel modo giusto” e non “con strisce gialle e bianche a terra per dire che sono stati fatti 30 km di piste”.Il punto è che, per Garavaglia, non si può intendere il capoluogo lombardo “come una metropoli chiusa- insiste l’esponente di ‘VersoZero’- Sala pensa male a come gestirsi la mobilità dentro Milano, dimenticando però che la città è parte di un’area metropolitana e regionale molto più vasta”.

Al netto delle ciclabili, “chi viene da Trezzano, da Paderno Dugnano, o comunque dall’hinterland avrà sempre il problema di arrivare” all’interno della ‘City’: “Bisognerebbe creare- suggerisce Garavaglia- degli hub di interscambio con i quali ci si può muovere con i mezzi pubblici fino a un punto e poi spostarsi in altri modi”. Una visione “completamente diversa”, che deve essere però accompagnata “dalla digitalizzazione della città anche sulla mobilità”.

Capitolo Area B e C, le Ztl introdotte da Sala per combattere lo smog: “Il problema non è tanto la loro natura, anche se abbiamo visto che di risultati, in termini di ‘risparmio’ di Co2, ne producono pochi- commenta Garavaglia- è proprio l’approccio che è sbagliato. Non dobbiamo imporre solamente a suon di ordinanze e fare la guerra a chi utilizza l’autovettura”. Ma anzi, “incentivare, favorendo la dismissione dei veicoli maggiormente inquinanti”, e contestualmente “far crescere la sensibilità delle persone attorno a questi temi”. Premiando magari chi promuove percorsi virtuosi, senza penalizzare troppo chi al momento non può permettersi i ‘costi’ della transizione.

Prendiamo a esempio il tema dell’elettrico: “Migliaia di persone- dice Garavaglia- non hanno la possibilità di investire e cambiare la propria auto”. In ogni caso, le problematiche ambientali esistono eccome, e anche gli ambientalisti di destra le riconoscono: cambiamenti climatici, fenomeni atmosferici repentini e improvvisi, ondate di gelo e di calore, qualità dell’aria in deterioramento. Come risolvere? “Noi siamo perfettamente allineati al pensiero del Ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani. Il suo non è un approccio ideologico, ma riformista, che fissa gli obiettivi al 2030 e al 2050, cercando soluzioni per arrivarci”. Che sarebbero “tenere insieme tutto, l’economia e la vita delle persone”.

Garavaglia e la sua associazione proveranno a dire la loro sull’ambiente ‘sfruttando’ il palcoscenico delle comunali milanesi. Alcuni degli esponenti saranno candidati tra i partiti di centrodestra, e a settembre, se sarà possibile, ‘VersoZero’ organizzerà dei confronti anche con l’amministrazione uscente. “Se Bernardo ci chiederà qualche parere- tende la mano Garavaglia- noi ci saremo”.

Un movimento, quello creato due anni fa, che nasce “per contestare questa idea che c’è nel Paese, e non da oggi, che le tematiche ambientali sono solo di sinistra”. Assolutamente no, “sono argomenti che interessano tutta la popolazione”. Anche perché “se andiamo a vedere nella storia- sorride Garavaglia- le prime analisi sull’ambientalismo vennero fatte da pensatori liberali”. E quindi “ritieniamo che anche le forze del centrodestra, quelle riformiste e liberal-democratiche, debbano avere qualcosa da dire”. Specie per il fatto che “così come sono trattati dalla sinistra”, i temi che riguardano l’ecologia “sono sempre stati affrontati in termini ideologici. Battaglie giuste fronteggiate non come si sarebbe dovuto, perché ci si è mossi spinti da posizioni estremiste”. Non a caso “i Verdi in Italia sono sempre da prefisso telefonico- chiude ironico le trasmissioni Garavaglia- mentre in altri Paesi Europei, i movimenti ecologisti sono al 15-20% esprimendo politiche riformiste e non ideologiche e di chiusura”.

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